Ricominciare a svegliarsi più presto la mattina, ma non perché la sveglia abbia suonato o qualcosa del genere.
Solo, ritmi ed equilibri che si riassestano in maniera diversa, le nuove fisionomie del mio mondo dopo i vari terremoti - il crollo di giardini di Babilonia tra le mie costole - l'armageddon nella mia scatola cranica.
Stiamo mandando gente a fare i rilievi topografici, vogliamo capire dove e come ricostruire.
Fuori c'è molto più spesso il sole.
Andiamo, quindi, così: senza speranza né timore, quasi come i primi uomini - no, ancora meglio - come degli animali. Inizio a provare una gioia che non è esattamente gioia, ma la bellezza è più facile da trovare in ogni cosa.
Non mi preoccupo del giorno successivo, perché il giorno successivo arriverà.
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Ma quanto sei, quanto.
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